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La Biblioteca invasa dai piccoli della Gallo

Le biblioteche e i libri sono luoghi senza tempo e costituiscono la migliore medicina contro una delle peggiori miserie umane: l’ignoranza.

L’avvenire, pertanto, non può che essere nei libri e nei bambini, i futuri lettori.

Familiarizzare con l’oggetto libro costituisce un ottimo approccio propedeutico all’apprendimento della lettura.

Anche in quest’ottica e in prossimità della Giornata mondiale della gentilezza, celebrata il 13 novembre, tutte le bambine e i bambini della scuola dell’infanzia “Gallo”, nei giorni 14 e 15, sono stati ospiti della Biblioteca comunale.

Quasi novanta piccoli, dai 3 ai 5 anni, divisi in due gruppi hanno letteralmente invaso la Biblioteca dove hanno trovato ad accoglierli il direttore Giuseppe Basile, la collaboratrice Nica Gabriele e i volontari del Servizio civile universale impegnati nell’ambito del progetto “In Reading 2023” (Francesco Guagnano, Fabio Lerario, Anna Loiacono, Angela Plantone e Laurine Venza).

Dopo una “passeggiata” tra i vari ambienti e gli alti scaffali, stracolmi di libri, i graditi ospiti si sono accomodati nella sala studio a piano terra dove hanno partecipato alla lettura ad alta voce di libri sul tema della gentilezza, dell’amicizia e della solidarietà e visionato alcuni brevi filmati.

Incuriositi, hanno potuto osservare i libri più grandi e i libri più piccoli posseduti dalla Biblioteca, nonché il “nonno” di tutti i libri presenti: un volumetto datato 1548.

La vivacità, la simpatia e l’allegro vocio hanno coinvolto anche alcuni utenti presenti in Biblioteca che hanno gradito la insolita presenza. Ad esempio, un ottantatreenne frequentatore abituale dell’emeroteca ha avuto parole di apprezzamento nei riguardi dei piccoli, delle loro insegnati e del personale bibliotecario, sempre pronto ad accogliere utenti di ogni età.

Tra il mistero di una scatola nel bosco, un panda dispettoso, un lupo maleducato, un topo con gli occhiali, e tanto altro, la mattinata è volata velocemente e molti dei piccoli hanno dovuto prendere la strada dell’autobus che li riportava a scuola con malcelato dispiacere.

In sintesi una bella esperienza concretizzatasi grazie alle bambine e ai bambini, che nonostante la tenera età hanno tenuto un comportamento consono al luogo visitato, e soprattutto alle loro pazienti, materne e premurose insegnanti, ben consapevoli dell’importante responsabilità che la comunità affida loro.

 

 

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